Oggi le grandi società informatiche si stanno interessando con un'inusitata insistenza di quel che riguarda la morte, favorendo la costruzione di surrogati digitali che, nei loro intenti, dovrebbero aiutare i parenti e gli amici a perpetuare il ricordo di una persona cara tramite nuovi ed evoluti strumenti mai presenti prima nella storia dell’umanità e che, in molte occasioni, si affiancano a comportamenti tradizionali antichi come l’uomo.
Il giornalista americano James Vlahos ha programmato un bot (robot) per chattare con il genitore defunto, affermando che: “La tecnologia mi aiuta a ricordarlo”, lo stesso ha fatto il tecnologo Muhammad Ahmad, che lavora presso l'università di Washington, quando è morto suo padre.
La lapide interattiva (WebMemorie.it), la lapide dotata di un codice QR che permette di inserire epitaffi, biografia, gallerie fotografiche e l’accesso immediato, con qualsiasi smartphone o tablet, al ricordo del proprio caro scomparso.
Questo ed altro discuteremo al seminario di Assisi con l’intento di sviscerare il senso di queste nuove realtà digitali ma specialmente di favorire l’aspetto critico tra i partecipanti, in un campo molto delicato, sacro e personale qual è quello del lutto e del cordoglio.
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